La soluzione della protesi acustica

A causa di malattie, lesioni, o semplicemente per l’età’, si può’ perdere la capacita’ uditiva. I disturbi dell’udito sono presenti in più’ del 10% della popolazione. Lo specialista vi formulerà la diagnosi e vi fornirà informazioni sulla possibilità di risolvere il problema uditivo con un’ adeguata cura medica, chirurgica o con un moderno apparecchio acustico.

Il nostro laboratorio protesico, dotato delle piu moderne apparecchiature, si avvale della consulenza di un audioprotesista con diploma universitario che fa uso dei relativi test di audiometri protesica, per la selezione di quale orecchio protesizzare,  stabilire l’entità della sordità, e identificare l’apparecchio acustico più idoneo al tipo di perdita uditiva.

Oltre alle indagini audiometriche, per coloro che sono portatori di protesi acustiche, l’audioprotesista verifica l’adattamento protesico, l’assenza di feedback ed effettua un controllo funzionale degli apparecchi utilizzando un sistema computerizzato denominato AURICAL  capace di eseguire tests sulle misure elettroacustiche degli apparecchi acustici.

Il responsabile del servizio applica la sua competenza in collaborazione con le più affermate case produttrici di apparecchi acustici, in particolar modo, partecipando a corsi di aggiornamento, seminari, convegni, con GN DANAVOX.
Siamo pronti ad aiutare il paziente nella scelta di un apparecchio acustico di suo gradimento, purchè adatta al suo caso particolare.

E’ da tenere presente come l’estetica sia fondamentale nell’applicazione protesica; una protesi non accettata esteticamente dal paziente darà cattiva prova di sè anche da un punto di vista funzionale, pur se fosse la migliore.

Apparecchio acustico

Agisce come una sorta di piccolissimo amplificatore. Elabora i suoni rendendoli più chiari e comprensibili nel modo più fedele possibile, ma sarà l’entità e la sede della lesione che condizioneranno il risultato finale. L’apparecchio è composto, da un microfono, un amplificatore, un riproduttore di suoni, ed una sorgente di alimentazione

Quale orecchio protesizzare

In presenza di perdite uditive bilaterali simmetriche l’applicazione binaurale deve essere raccomandata, nell’intento di preservare con maggiore efficacia possibile l’abilità funzionale di entrambe le orecchie : in presenza di una perdita uditiva bilaterale asimmetrica, si ricorre al criterio generale di protesizzare l’orecchio peggiore se la perdita non è particolarmente grave, in caso contrario si protesizzerà l’orecchio migliore.

Perdita uditiva

Le perdite dell’udito sono di tre tipi:
  • tipo trasmissivo: si ha quando le vibrazioni sonore incontrano difficoltà ad attraversare l’orecchio medio. Ciò puo accadere per un cattivo funzionamento degli ossicini e\o della membrana timpanica, per un assenza totale o parziale del sistema timpano-ossiculare. Il trattamento dipende dalla causa, ed è correggibile con terapia medica, o con terapia chirurgica. Se l’intervento chirurgico non è possibile o non si ripristina la funzionalità, nella maggior parte dei casi di perdita trasmissiva una protesi acustica dà risultati soddisfacenti
  • tipo neurosensoriale: in questo caso la sordità dipende da una ridotta capacità della coclea e\o del nervo acustico di codificare adeguatamente le parole. Si distingue una sordità con patologia cocleare o retrococleare: Le cocleari sono la maggior parte delle sordità in cui si ricorre alla terapia protesica e presentano difficoltà in relazione al danno della coclea; Le retrococleari sono le più difficili da protesizzare date le alterazioni del processo di codificazione del messaggio sonoro. Per quest’ultima occorre un attenta interpretazione degli esami strumentali per poter diagnosticare la presenza o l’assenza di (patologie del nervo acustico o nervo ottavo). Per quei pazienti con profonda ipoacusia di tipo cocleare che hanno un uso limitato o nullo dell’apparecchio acustico, si consiglia di valutare l’eventualità di un impianto cocleare.
  • tipo misto: quando sono presenti contemporaneamente disturbi di tipo trasmissivo e neurosensoriale

Test di audiometria protesica

  • audiometria tonale:
    consente di valutare come vengono percepiti i suoni di diversa frequenza, sia per via aerea (attraverso una cuffia) sia per via ossea (attraverso un vibratore osseo) e stabilire il tipo e la quantità di perdita uditiva
  • audiometria vocale: valuta la capacità di comprensione delle parole. Questo dato è fondamentale per poter attuare un ottima strategia protesica
  • impedenzometria: consiste in una serie di fini regolazioni atte a valutare le proprietà di trasmissione delle strutture dell’orecchio medio (membrana del timpano e catena ossiculare), e la funzionalità della Tuba di Eustachio
  • potenziali evocati: consentono di stabilire la sede e il tipo di un disturbo dell’orecchio interno. L’informazione ottenuta non rientra nei tests specifici per la protesizazione, ma deve essere eseguita in casi particolari nei quali è necessario escludere il dubbio di un neurinoma dell’acustico.(collegamento)
  • esame vestibolare: comprende una serie di prove che servono a studiare il funzionamento del labirinto e del sistema vestibolare, (collegamento) ossia gli organi responsabili del nostro equilibrio
  • audiogramma tonale con e senza apparecchio acustico: consente la misurazione del cosiddetto “guadagno funzionale” ottenuto dalla differenza dei valori con e senza amplificazione
  • audiometria vocale in campo libero con apparecchio acustico: scopo della protesizzazione , è consentire al paziente la massima udibilità delle parole

Entità della sordità

La maggior parte degli schemi di classificazione si basano sulla media aritmetica dei valori della perdita (dB) a 500, 1000, 2000 Hz.
  • 0-15 udito normale
  • 16-25 lieve
  • 26-40 moderata
  • 41-55 media
  • 56-70 elevata
  • 71-90 severa
  • oltre 90 profonda
Il grado di sordità ci dà un’indicazione quantitativa del livello di efficienza del sistema uditivo ed indica la probabilità di successo protesico. Con un grado di sordità oltre 90 dB, se la malattia colpisce solo le cellule uditive, il paziente può trarre giovamento da un impianto cocleare.

Controllo funzionale degli apparecchi

Guadagno acustico:differenza di livello sonoro, tra il segnale d’ingresso e l’uscita dell’amplificatore, espressa in decibel.
Uscita massima: la curva di uscita massima rappresenta, per ciascuna frequenza, il massimo di pressione sonora che può essere sviluppato dalla protesi.
Banda di frequenza:range di utilizzo dell’apparecchio acustico in base alla espansione di frequenza osservando il risultato dell’esame tonale.
Distorsione armonica:la capacità di una protesi è di erogare un segnale pulito. I valori misurati, ci indicano in % la distorsione dell’amplificazione
Assorbimento corrente batteria: è visualizzato in mA, può variare oltre che da modello a modello, anche dal modo d’uso.

Scelta dell'apparecchio acustico

Ogni perdita uditiva è diversa ed unica, per questo, l’audioprotesista deve essere in grado di consigliare l’apparecchio più approppriato, attualmente sono disponibili:
  • Apparecchi Intrauricolari: la forma del suo involucro “guscio” deve adattarsi al canale uditivo, nel quale la protesi si inserisce. Oltre ad essere molto bene accettate da un punto di vista estetico, possono avere vantaggio nel guadagno e nella qualità sonora
  • Apparecchi Retroauricolari: si indossano dietro il padiglione auricolare e sono esteticamente accettabili: all’apparecchio è collegato un tubicino di plastica facente capo alla “chiocciola”. Sono disponibili in un ampia scelta di possibilità amplificative e possono avere dei guadagni sufficienti a compensare ipoacusie molto severe
  • Apparecchi per via ossea: in questo modello, l’amplificatore è incorporato nella stanghetta dell’occhiale: si utilizzano in quei pazienti in cui la via aerea non può essere impiegata a causa di alterazioni della morfologia dell’orecchio esterno (atresia auris) e dell’orecchio medio (otite purulenta cronica). Le limitazioni maggiori sono in relazione alla non ottima “qualità sonora” e all’incapacità di assicurare una elevata potenza.
Devono essere confortevoli, inseriti accuratamente in modo minimizzare il feedback acustico (fischio), facili da pulire. Se non si prende l’impronta dell’orecchio correttamente, non è possibile produrre un guscio o una chiocciola veramente buoni.