Otite sieromucosa, Otite cronica semplice e Colesteatoma

Otite senza perforazioni o con effusione

  • Otite media acuta
  • Otite media cronica con effusioni

Sinonimi: Otite catarrale, Otite secretiva, tubotimpanite catarrale, catarro tubarico, Glue Ear

Le infezioni dell’orecchio medio, le otiti acute, sono di solito la conseguenza di un’infiammazione delle vie respiratorie superiori che si propaga attraverso la tuba di Eustachio. Sono molto più frequenti nel bambino e possono causare una sordità temporanea perché le effusioni catarrali, sierose, siero-mucose, mucoidi muco-purulente o purulente (se sopraggiunge contaminazione batterica) sostituiscono l’aria contenuta nell’orecchio medio ed interferiscono con i meccanismi di trasmissione del suono all’orecchio interno. Il trattamento medico è quasi sempre risolutivo sia dell’infezione che della sordità.
In alcuni casi il ripetersi delle infezioni e la presenza di fattori predisponenti producono la cronicizzazione del processo infiammatorio, le effusioni si trasformano e divengono progressivamente più dense, la sordità che ne consegue peggiore e la malattia non risponde alla terapia medica. In questi casi si rende indispensabile il trattamento chirurgico. Questo consiste essenzialmente nell’applicazione dei tubi di ventilazione transtimpanici o drenaggi (TVTT).
Quando il rpoblema si manifesta nell’adulto, deve sempre essere esclusa la possibilità che un’otite media con effusioni sia il sintomo di malattie più gravi o di tumori che bloccano la pervietà della tuba di Eustachio e spesso lo specialista potrebbe consigliarvi di eseguire indagini diagnostiche più approfondite.

Perforazione del timpano - Otite cronica

Trattamento chirurgico delle perforazioni timpaniche e dell'otite cronica non colestetomatosa

l trattamento chirurgico dell’otite media cronica, in passato, è stato rivolto soprattutto al controllo ed alla prevenzione delle complicazioni anche gravi che possono insorgere in conseguenza della malattia.

Il progredire delle tecniche ha reso oggi possibile, nella maggior parte dei casi, il controllo dell’infezione e la ricostruzione del meccanismo uditivo. I principali interventi chirurgici per il trattamento di una perforazione timpanica o di un’otite cronica non colesteatomatosa includono:
Miringoplastica
Timpanoplastica senza mastoidectomia
Timpanoplastica con mastoidectomia e con tecnica chiusa
Timpanoplastica con mastoidectomia e tecnica aperta

Coleastoma

La definizione più semplice del colesteatoma è “pelle nel posto sbagliato”. Nella maggior parte dei casi il colesteatoma è la conseguenza della penetrazione di cellule epitelieli nell’orecchio medio. Queste cellule si moltiplicano e producono una masserella che aumenta progressivamente di dimensione, danneggia e distrugge il contenuto dell’orecchio e della mastoide e si accompagna a ripetute infezioni. Il colesteatoma non è un un “cancro”, non provoca metastasi a distanza ma si comporta come un tumore, cresce indefinitamente e riesce ad infettare cronicamente e a distruggere l’osso dell’orecchio medio e della mastoide. Può quindi provocare gravi danni alle delicate strutture sensoriali dell’organo dell’udito e dell’equilibrio (fistola labirintica, labirintite) o al nervo facciale (paresi o paralisi). Nei casi più gravi può superare le pareti della rocca petrosa, raggiungere le meningi ed infettarle (meningite, ascesso cerebrale) o provocare gravi infezioni del seno sigmoide (la grossa vena che drena il sangue dall’interno del cranio) con il pericolo di una setticemia.
Dal punto di vista clinico si distinguono numerose varietà di colesteatoma che includono:
  • colesteatoma congenito o primario
  • colesteatoma acquisito o secondario ad un’infezione cronica dell’orecchio
  • colesteatoma residuo
  • colesteatoma ricorrente
  • colesteatoma della rocca petrosa (petrous bone cholesteatoma)
  • epidermoide

Coleastoma congenito

E’ il colesteatoma che si sviluppa in assenza di infezioni dell’orecchio medio dietro una membrana timpanica del tutto normale ed è la conseguenza di un errore durante le fasi di sviluppo embrionario. Frammenti di tessuto destinato a diventare pelle rimangono intrappolati nelle zone da cui originerà l’orecchio medio ed interno. Qui il tessuto prosegue la sua evoluzione manifestandosi come una massa biancastra retrotimpanica associata ad una sordità di vario grado. La sua scoperta è spesso occasionale o conseguenza di complicazioni (paralisi facciale, vertigini) ad insorgenza improvvisa

Coleastoma acquisito

Solitamente le infezioni ripetute che non si risolvono con le cure mediche, le disfunzioni della tuba di Eustachio (la comunicazione tra orecchio medio e naso) provocano un’indebolimento della struttura della membrana del timpano che si “affloscia” dando origine a tasche di retrazione. La mancata o difettosa ventilazione dell’orecchio medio “aspira” la tasca di retrazione che diventa sempre più profonda. Il materiale epiteliale prodotto dalle sue superfici si accumula e si trasforma in un colesteatoma che può infettarsi, perforare le pareti della tasca, iniziare la sua evoluzione distruttiva.

In altri casi le cellule epiteliali migrano attraverso una perforazione permanente. Sono particolarmente a rischio le perforazioni dei quadranti posteriori, soprattutto quelle che raggiungono i margini e l’anulus timpanico e quelle che interessano la “pars flaccida” ossia la zona superiore della membrana timpanica strutturalmente più delicata e meno resistente.

Coleastoma residuo

Deriva da piccoli frammenti di tessuto epiteliale lasciati intenzionalmente dal chirurgo durante il primo tempo di un’operazione per l’asportazione di colesteatoma. Al momento del secondo stadio chirurgico questo tessuto cresciuto lentamente formerà piccole perle cornee che possono essere completamente eliminate con facilità e senza rischi. Il colesteatoma resuiduo è una delle ragioni per stadiare obbligatoriamente la chirurgia del colesteatoma soprattutto nelle tecniche cosiddette chiuse.

Coleastoma ricorrente

E’ conseguenza di una recidiva a distanza di tempo della patologia primitiva.

Coleastoma della rocca petrosa

E’ il colesteatoma che invade in profondità l’osso petroso cioè quello che contiene le strutture dell’orecchio interno. E’ classificato in differenti varietà a seconda della sede e delle vie di estensione nell’osso petroso e degli interventi chirurgici necessari per la sua eliminazione
  • colesteatoma sopralabirintico
  • colesteatoma infralabirintico
  • apicale
  • infralabirintico apicale
  • massivo

Coleastoma dell'apice della rocca o epidermoide

Non appartiene ai colesteatomi classici ma è un tumore benigno probabilmente determinato dallo sviluppo di residui embrionari a livello dell’apice della rocca petrosa o dell’angolo ponto-cerebellare. Questo tumore può svilupparsi all’interno della cavità cranica comprimendo le strutture neuro-vascolari. La sua asportazione richiede tecniche di otoneurochirurgia o di chirurgia della base cranica.

Conclusioni

Il colesteatoma è una patologia che richiede assolutamente il trattamento chirurgico. Durante l’ultima Conferenza Internazionale sul Colesteatoma (“Fifth Inernational Conference on Cholesteatoma and Mastoid Surgery”, September 2-6 1996, Alghero, Sardinia, Italy) la cui organizzazione è stata affidata al Prof. Sanna ed al Gruppo Otologico si sono incontrati i massimi esperti mondiali nell’otologia. In quell’occasione ci è stato riconosciuto il concetto che non esista una specifica tecnica chirurgica prevalente sulle altre per ottenere i risultati migliori nella cura del colesteatoma. Il trattamento chirurgico deve essere individualizzato ed adattato ad ogni paziente ed alla sua patologia. Solo una scelta accurata dell’operazione più adatta in ogni singolo caso consente di ottenere una diminuzione percentuale delle recidive (colesteatoma ricorrente), l’eliminazione radicale della patologia (colesteatoma residuo) e la riduzione delle complicazioni.
La chirurgia del colesteatoma si basa sui seguenti interventi:
  • Timpanoplastica con tecnica chiusa
  • Timpanoplastica con tecnica aperta
  • Timpanoplastica secondo la tecnica di Bondy modificata
  • Radicali modificate
  • Radicali conservative
  • Radicali timpanopetromastoidee classiche
  • Radicali con obliterazione e chiusura del CUE