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LA CHIRURGIA DEL NASO SENZA TAMPONI

Scritto da OtoRinoLaringoiatri Associati

La chirurgia del naso e dei seni paranasali si confronta con il problema dell’abbondante sanguinamento che caratterizza queste strutture soprattutto in presenza di stati di infiammazione cronica come le riniti allergiche, le sinusiti croniche, i polipi nasali. Per prevenire eventuali emorragie post-operatorie il chirurgo è sempre stato costretto a utilizzare il tamponamento nasale …

La garza libera o medicata e più recentemente materiali meglio tollerati come il Merocel sono utilizzati per obliterare completamente le fosse nasali del paziente alla fine dell’intervento ma il lungo periodo di permanenza dei tamponi (fino a 3-4 giorni dopo l’operazione) causa forte disagio al paziente che oltre al senso di ostruzione respiratoria, lamenta dolore alla testa e al viso come in una forte sinusite. Questo problema da sempre relega la chirurgia naso-sinusale tra gli interventi più sgradevoli. Non solo, lo stamponamento è il momento peggiore e più temuto dai pazienti e tutti ne hanno un ricordo poco piacevole. Ancora oggi nella maggior parte dei centri dove si pratica questa chirurgia, il problema non è stato risolto. Le tecniche endoscopiche, che permettono il controllo diretto delle strutture operate e l’ingrandimento della visuale del campo operatorio anche senza l’ausilio del microscopio, sono ormai bagaglio indispensabile in molti campi chirurgici ed anche nella chirurgia naso-sinusale. Il post-operatorio è migliorato enormemente basti pensare a quello di un intervento addominale o ortopedico con tecnica endoscopica. Inoltre gli strumenti oggi in uso per la coagulazione dei tessuti e dei vasi (radiofrequenze, ultrasuoni) sono estremamente meno aggressivi di quelli più datati: si utilizzano temperature più basse evitando la carbonizzazione e si impiegano apposite sonde che evitano di alterare il rivestimento mucoso superficiale ma riducono l’edema e l’ipertrofia dei tessuti profondi.

Il lavoro in equipe che da sempre abbiamo sostenuto e applicato, il continuo confronto delle opinioni e di nuove idee, lo scambio d’informazioni e l’aggiornamento continuo che i membri del nostro “team chirurgico” hanno alla base della loro attività, sono stati fondamentali per sviluppare la nostra esperienza e, ne siamo convinti, anche la nostra competenza. Le capacità tecniche del chirurgo del naso (dott.ssa M. Sacchi) e la sua perfetta padronanza dello strumentario per la chirurgia endoscopica si sono fuse con la competenza del chirurgo dell’orecchio (dott. F. Mancini) e con la sua esperienza maturata nel campo della microchirurgia otologica, otoneurologica e della chirurgia della base cranica che si fondano su tecniche operative senza sanguinamento, le cosiddette “bloodless techniques”. Un campo chirurgico privo di sangue o con scarso sanguinamento consente di operare più rapidamente e più accuratamente, soprattutto sulle strutture più delicate, ottenendo alla fine risultati migliori. Siamo così riusciti ad applicare alla chirurgia endoscopica naso-sinusale alcuni principi fondamentali della microchirurgia riuscendo tra l’altro a ridurre in modo importante il sanguinamento durante l’intervento. Il lavoro in equipe “a quattro mani” che continua da anni, ha ulteriormente contribuito, nella nostra esperienza, all’affinamento delle tecniche operatorie grazie agli automatismi chirurgici e a un costante “controllo” vicendevole di ogni atto operatorio.
L’adozione di tecniche endoscopiche più conservative e lo sviluppo di metodi di contenzione alternativi, anche personali, hanno diminuito concretamente  il rischio di emorragie post-operatorie ed oggi siamo riusciti a eliminare quasi completamente la necessità di tamponare il naso alla fine dell’operazione anche nei casi più complessi così come accade nei maggiori centri di chirurgia naso-sinusale di fama internazionale.

Senza tamponi!

Problemi del tamponamento

  • ostruzione respiratoria completa

  • ostacolo al drenaggio delle normali secrezioni naso-sinusali (500 cc al giorno!)

  • infezioni con cefalea e dolori facciali

  • stamponamento doloroso

  • stabilizzazione delle strutture operate troppo breve

Negli ultimi anni, in oltre 700 casi operati di interventi sui turbinati, di settoplastica, sinusite cronica e poliposi naso-sinusale, soli o associati tra loro, più del 95% dei pazienti non ha avuto bisogno di un tamponamento post-operatorio. Meno dell’1% (2/700) ha avuto problemi di emorragie postoperatorie che richiedessero il controllo mediante tamponi in una o entrambe le fosse nasali. In pochi casi (intorno al 4%) il tamponamento, spesso di una sola fossa nasale, è stato deciso alla fine dell’operazione per motivi diversi: ragioni di sicurezza dovute alla particolare gravità della patologia, condizioni generali del paziente a rischio, particolari condizioni anatomiche, esposizione da parte della patologia d’importanti strutture vascolari del naso e dei seni paranasali. In questi casi un leggero tampone in Merocel® (una morbida spugna) è sufficiente a evitare emorragie, non ostruisce totalmente il naso, è poco fastidioso per il paziente e viene di solito rimosso dopo 12-48 ore senza dolore. La contenzione delle strutture viene assicurata con fogli di silastic® che hanno lo scopo di guidare la prima fase di cicatrizzazione del setto nasale o del turbinato medio, se questi vengono trattati.