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DISTURBI RESPIRATORI DEL SONNO E RENDIMENTO SCOLASTICO

Scritto da OtoRinoLaringoiatri Associati – Dott. F. Mancini, Dott.ssa M. Sacchi

RAPPORTO FRA I DISTURBI RESPIRATORI NEL SONNO E RISULTATI SCOLASTICI SCADENTI NEI BAMBINI

Uno studio neozelandese pubblicato nel 2020 sulla autorevole rivista Sleep Medicine ha studiato in 1205 bambini tra i 6 e i 10 anni la relazione tra i disturbi della respirazione nel sonno e il loro rendimento scolastico in materie come la lettura, la produzione scritta e la matematica.
I disturbi della respirazione notturni comprendevano: russamento frequente e rumoroso, sonno agitato, frequenti risvegli, affanno, posizioni nel sonno insolite, sudorazione abbondante nel sonno, enuresi notturna. I sintomi diurni: disattenzione, difficoltà di concentrazione, problemi di comportamento e alterazioni dell’umore, mal di testa mattutino, stanchezza e sonnolenza durante la giornata.
Il rendimento scolastico è stato riportato dai genitori e confrontato con quello riferito dagli insegnanti.
I risultati hanno dimostrato come i bambini fra i 6 e i 10 anni con disturbi della respirazione nel sonno hanno più del doppio di possibilità di avere risultati scolastici scadenti soprattutto se maschi e sovrappeso, entrambi fattori che influiscono e peggiorano i disturbi respiratori nel sonno.
Gli autori concludono sottolineando come sia importante da una parte che i genitori e degli insegnanti valutino con attenzione tutte le manifestazioni sia notturne che diurne dei disturbi ostruttivi della respirazione nel sonno e che dall’altra i bambini possano accedere precocemente alla diagnosi e terapia di questi disturbi per migliorare la loro salute e per abbattere le barriere verso un proficuo apprendimento ed il successo scolastico.
Gli autori sottolineano infine come in questi bambini la semplice adenotonsillectomia, che è la terapia per l’OSAS pediatrica, e l’eventuale controllo del peso possano produrre un rapido miglioramento del rendimento scolastico già dal primo anno dopo l’intervento.

Tratto da:
Harding et al., Sleep Medicine 65 (2020) 105-112