Acufeni e TRT
Cosa sono gli Acufeni?
Circa il 18% della popolazione soffre di acufeni: rumori più o meno intensi e fastidiosi che si presentano sotto forma di fischi, ronzii, fruscii, pulsazioni, sibili o rumori complessi. Questa percentuale sale al 30% se si considera la fascia di età sopra i 65 anni. Chi di noi non ha conosciuto questo fenomeno che si è presentato per alcuni secondi a uno o entrambi gli orecchi, spontaneamente o dopo aver udito un rumore particolarmente intenso?
Quando gli acufeni si presentano occasionalmente o sono di breve durata (inferiore ai 5 minuti) non hanno alcun significato. Invece, otto milioni di italiani soffrono di acufeni cronici, più o meno continui, che in molti casi provocano fastidio e interferiscono con la qualità della vita. Spesso questi disturbi si associano a una sordità più o meno pronunciata e si accompagnano a iperacusia (ridotta tolleranza ai suoni).
Talvolta l’acufene rappresenta un sintomo rivelatore di malattie a carico del Sistema Uditivo o altro, ma nella maggior parte dei casi “dietro” l’acufene non si nasconde alcuna patologia. L’acufene non è una malattia, ma un sintomo derivante da un disordine nel sistema uditivo.
Una diagnosi approfondita è in ogni caso indispensabile; è opportuno valutare l’orecchio e i suoi rapporti con le altre strutture della testa (p. es. l’apparato masticatorio che attraverso l’articolazione temporo-mandibolare può provocare acufeni). Tutto ciò al fine di escludere qualsiasi causa patologica sottostante, per valutare le caratteristiche dell’acufene e per rilevare l’eventuale presenza di iperacusia.
I disagi causati dall'Acufene
Nelle forme più lievi l’acufene viene percepito solo nel silenzio: è avvertito la sera, prima di addormentarsi, perchè durante il giorno viene mascherato dai rumori ambientali. Tuttavia, anche un acufene di lieve intensità può provocare problemi di sonno. Al contrario, nelle forme più gravi, i disturbi sono talmente intensi da pregiudicare pesantemente la qualità di vita di chi ne è affetto.
Un acufene persistente e continuo provoca di per sè uno stato di disagio ed agitazione; oltre a ciò, vi è una componente soggettiva di fastidio, derivante da come viene emotivamente vissuto il disturbo. Spesso l’acufene viene caricato di significati negativi; molti lo considerano espressione di una grave patologia nascosta, una minaccia di vita o come elemento aggravante di una sordità già esistente. Talvolta si possono sviluppare veri e propri stati fobici per la paura del disturbo e in casi estremi e in casi estremi si può arrivare a situazioni invalidanti, con modifiche radicali del sistema di vita. L’individuo fatica a concentrarsi, a lavorare, diventa ansioso, stressato, spesso depresso, tende a limitare progressivamente le sue attività e ad evitare tutte le situazioni che nella propria esperienza hanno peggiorato il disturbo (ambienti rumorosi, spostamenti, ecc.) entrando così nel circolo vizioso dell’isolamento che peggiora ulteriormente la percezione dell’acufene stesso.
George Catlin, avvocato americano del ‘700, famoso per i suoi dipinti dei nativi del sudovest degli Stati Uniti, affetto da ipoacusia progressiva ed acufeni scriveva: “Se dovessi solo adattarmi alla sordità, credo che potrei rimanere seduto, in silenzio per il resto della mia vita ed essere felice delle mie attività quotidiane. Ma questa malattia mi accompagna ad un suono nell’orecchio non diverso da quello di un archetto di violino che striscia su una corda, e non ci sono stati una notte e un giorno senza tale suono. Quello che desidero sentire non lo posso sentire e quello che non voglio sentire sono costretto a sentirlo”.
Cos'è la TRT (Tinnitus Retraining Therapy)
La TRT (tinnitus retraining therapy) è una terapia basata su un modello neurofisiologico, finalizzata all’abitudine. L’obiettivo prefissato non è di eliminare l’acufene (a tutt’oggi non esiste alcun metodo), ma allenarci a sopportarlo ed accettarlo come qualcosa di naturale.
Il nostro cervello ha un alto grado di “plasticità” che gli permette di abituarsi a qualsiasi segnale sensorio se questo non ha implicazioni negative (la paura impedisce l’abitudine). La terapia TRT tende a rimuovere queste implicazioni e a far acquisire all’acufene un significato neutro: ciò permette di abituarsi alla sua presenza. Si può paragonare questo processo all’abitudine che si instaura abitando nei pressi di una linea ferroviaria. All’inizio, il passaggio dei treni irrita ed infastidisce, ma col tempo è come se il rumore venisse ignorato dal nostro cervello. Allo stesso modo, utilizzando processi naturali del nostro organismo, si può arrivare ad ignorare l’acufene stesso.
La terapia TRT ha una durata non inferiore a 12-18 mesi, talvolta 24. Al termine, il paziente potrà avvertire ancora l’acufene, ma dovrà concentrarsi su di esso, essendo diminuita la coscienza del fenomeno. Inoltre questo non determinerà più fastidio.
Generatori di suono
La TRT (tinnitus retraining therapy) si accompagna ad una “terapia del suono” che ha l’obiettivo di facilitare il processo di abitudine ed assuefazione.
Imperativo per il soggetto affetto da acufeni è evitare il silenzio.
Questo si ottiene creando uno sfondo sonoro di livello pari o appena inferiore a quello del tinnitus, per almeno 8 ore al giorno, specie nei momenti più silenziosi, incluse le ore del sonno. E’ fondamentale creare un ambiente ricco di suoni, e ciò si ottiene utilizzando generatori di suono portatili che riproducono, per esempio, i rumori della natura.
Questi generatori possono essere anche indossabili, simili ad una porotesi acustica di tipo retroauricolare o endoauricolare. Essi emettono un rumore a banda larga di debole intensità, che viene gradualmente aumentata in tempi successivi, seguendo un protocollo specifico. A differenza dei mascheratori tradizionali, i generatori di suono non coprono l’acufene, in quanto quest’ultimo deve essere sempre percepibile, al fine di raggiungere l’obiettivo della TRT: abituare il soggetto al suo acufene.