Il nervo facciale
Anatomia del nervo facciale
Il nervo facciale è il settimo paio di nervi cranici, ed è un nervo principalmente motorio, regolando infatti tutta la motilità di metà faccia. Il nervo ha altre funzioni secondarie quali il controllo della lacrimazione e di parte della salivazione. Inoltre attraverso il nervo facciale raggiungono il sistema nervoso centrale le sensazioni gustative dei 2/3 anteriori della lingua.
Il facciale riceve 3 apporti vascolari principali, a livello dell’emergenza dal tronco, del primo ginocchio (ganglio genicolato) e dell’uscita dal cranio (forame stilomastoideo) . La vascolarizzazione più importante è quella del ganglio genicolato. Questi 3 apporti sanguigni formano poi una rete vascolare sulla superficie del nervo, responsabile dell’irrorazione di tutto il facciale.
Paralisi del facciale
Il sintomo più caratteristico di un danno a carico del nervo è costituito da un deficit della funzione motoria. Quest’ultimo può essere completo (immobilità completa della metà faccia) e prendere il nome di paralisi, oppure soltanto parziale ed in tal caso è detto paresi.
Il quadro di una paralisi del nervo facciale è caratterizzato dall’impossibilità di chiudere l’occhio e dalla trazione controlaterale della bocca. La gravità di una deficit del nervo facciale può essere classificata in maniera clinica oppure sulla base di tests strumentali. La classificazione clinica adottata pressoché unanimamente è quella introdotta da House e Brackmann; essa prevede 6 gradi dove il grado I rappresenta la normalità, i gradi dal II al V quadri progressivamente più gravi, ed il grado VI la paralisi completa. E’ importante sottolineare che un deficit del nervo facciale può non essere evidente clinicamente finché il 50% delle fibre nervose non sono state danneggiate.
I tests strumentali di più frequente utilizzazione sono l’elettromiografia (EMG) e l’elettroneurografia (ENoG), detta anche elettromiografia evocata. L’EMG permette di studiare la funzionalità dei muscoli innervati dal nervo facciale a riposo e durante la contrazione volontaria attraverso degli elettrodi registranti posizionati a livello dei muscoli interessati. L’ENoG invece studia la conduzione dell’impulso elettrico da parte del nervo, e viene calcolata come percentuale rispetto al lato sano. L’esame è eseguito attraverso una stimolazione elettrica a livello del forame stilomastoideo ed una registrazione dell’attività evocata dei muscoli della faccia. Entrambi gli esami possono essere utilizzati in maniera complementare, soprattutto durante la valutazione del recupero nel tempo; per motivi fisiopatologici però ognuno ha delle indicazioni temporali selettive.
Un deficit del facciale, in maniera proporzionale alla sua gravità, può comportare dei disturbi di irritazione dell’occhio, della vista, della masticazione e del linguaggio. L’evidente difetto estetico può inoltre instaurare delle problematiche psicologiche con alcuni pazienti che tendono all’isolamento.
Eziologia della paralisi
Le patologie che possono interessare il nervo facciale possono essere suddivise in 5 gruppi principali:
congenite
infiammatorie
iatrogene (causate da interventi chirurgici a carico dell’orecchio medio e/o interno, della base cranica e della parotide)
traumatiche
tumorali
Paralisi congenite
Paralisi infiammatorie
Paralisi chirurgiche
Paralisi traumatiche
Si tratta di lesioni che possono interessare il nervo in ogni sua porzione con una predilezione per la regione del ganglio genicolato. Generalmente i sintomi sono rappresentati da un deficit del nervo a lenta insorgenza, associato o meno ad un’ipoacusia. La distinzione preoperatoria tra i 2 tipi di tumore è spesso difficile ma, essendo il trattamento analogo, di nessuna importanza clinica. Il tipo di intervento è dettato dalla localizzazione del tumore e dalla funzionalità uditiva preoperatoria. Quasi inevitabilmente è necessario interrompere il nervo e ricostruirlo con un innesto prelevato da altra sede.
Per quanto riguarda i tumori che possono interessare il nervo nel corso del loro sviluppo possiamo ricordare i meningiomi (collegamento), i tumori glomici (collegamento), i colesteatomi della rocca (collegamento), che istologicamente non sono dei veri tumori ma si comportano come tali, ed alcuni tumori dell’orecchio e della ghiandola parotide. Il trattamento chirurgico anche in questo caso è dettato principalmente dalla sede del tumore, così come dai deficit preoperatorimente esistenti.
Diagnosi della paralisi facciale
Trattamento chirurgico
Trattamenti complementari
Spasmo dell'emifaccia
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