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I DISTURBI DEL SONNO E L’OSAS

Scritto da OtoRinoLaringoiatri Associati

OSAS = Obstructive Sleep Apnea Syndrome (sindrome da apnea ostruttiva del sonno)

I disturbi del sonno sono causa di eccessiva sonnolenza diurna che la American Sleep Disorders Association definisce come la “Necessità di dormire irresistibile, non desiderata, non procrastinabile, inappropriata e persistente nelle ore diurne”. 

QUALI SONO I DISTURBI DEL SONNO?…

I più comuni sono:

  • l’insonnia (negli USA 1/3 della popolazione si rivolge al medico almeno una volta nella vita per ottenere sonniferi)
  • la sindrome del turnista (i lavoratori turnisti sono circa il 20% della popolazione lavorativa)
  • la sindrome da sonno insufficiente (privazione cronica di sonno dell’uomo moderno che dorme ogni notte, in media, 1-2 ore in meno rispetto al necessario)
  • la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno o OSAS

L’OSAS oggi è diagnosticata in  circa il 2% delle donne e il 4-8% degli uomini in età lavorativa ma si ritiene che interessi una assai più ampia fetta di popolazione, non essendo individuata in circa il 93% delle donne e nell’82% degli uomini con sindrome moderata-grave. In molti casi ciò è dovuto alla sottovalutazione dei sintomi da parte del paziente.

QUALI SONO I SINTOMI?

Sintomi e segni tipici di OSAS sono:

  • russamento continuato e costante 
  • cefalea e bocca asciutta al risveglio
  • alterazione dell’umore e del comportamento (irritabilità, deficit di memoria e concentrazione, depressione)
  • riduzione della libido
  • risvegli frequenti con la sensazione di soffocare
  • stanchezza al risveglio maggiore che alla sera
  • sonnolenza diurna eccessiva

La sonnolenza diurna è un sintomo facilmente valutabile utilizzando appositi questionari standardizzati, come la Epworth Sleepness Scale (ESS), mentre gli altri sintomi possono essere valutati con il test STOP-BANG

QUALI CONSEGUENZE?

L’OSAS ha importanti implicazioni nell’insorgenza di malattie come

  • ipertensione
  • aterosclerosi e l’infarto
  • insufficienza cardiaca
  • ictus
  • diabete e l’obesità

LA SONNOLENZA DIURNA CONSEGUENTE ALL’OSAS FAVORISCE INCIDENTI STRADALI O OCCUPAZIONALI:

  • le statistiche attribuiscono ai colpi di sonno un incidente stradale su quattro,
  • il rischio di incidente per sonnolenza è il doppio rispetto a quello legato all’uso di alcolici
  • gli incidenti stradali sono da 2 a 7 volte più frequenti nei pazienti con OSAS che nella popolazione generale.

Il meccanismo per cui l’OSAS causa questi problemi è la riduzione dell’ossigenazione del sangue che avviene ogni volta che si ha un’apnea: il nostro cervello risponde alla mancanza di ossigeno con un microrisveglio che fa riprendere la respirazione. Il sonno nel suo complesso risulta  disturbato e frammentato, si dorme ma non si riposa, così compare la sonnolenza diurna.
D’altra parte la cronica mancanza di ossigeno determina una risporta infiammatoria delle parete dei vasi arteriosi con microlesioni che nel tempo portano ad aterosclerosi alla base di infarti, ictus e insufficienza cardiaca cronica. Per finire si assiste anche ad una riduzione di risposta all’insulina ed alla leptina, due ormoni implicati nella comparsa di diabete ed obesità.

COME SI DIAGNOSTICA L’OSAS?

La diagnosi di OSAS richiede un team di specialisti, coordinati dall’otorinolaringoiatra, che collaborino per individuare i pazienti a rischio, li valutino ed insieme studino la migliore terapia.

  • L’otorinolaringoiatra, il cardiologo, il diabetologo, il dietologo, l’endocrinologo, il neurologo, il pneumologo intercettano per primi i pazienti a rischio e li possono orientare verso la valutazione diagnostica.
  • Primo esame indispensabile è la polisonnografia che conferma l’eventuale presenza della malattia e ne definisce  la gravità 
  • L’otorinolaringoiatra esamina il tracciato della polisonnografia ed esegue la fibroscopia, indispensabile prima di iniziare qualsiasi terapia. La fibroscopia è un esame ambulatoriale rapido ed indolore che si effettua con fibre ottiche flessibili e che prevede specifiche manovre diagnostiche volte a valutare l’ostruzione della via respiratoria che può verificarsi a livello del naso, del palato, della lingua, della laringe.
  • E’ necessario anche uno studio radiologico (teleradiografia laterale del cranio) per misurare i parametri dei punti di occlusione.
  • In casi particolari può essere indicato eseguire anche una fibroscopia in sedazione in sala operatoria (sleep endoscopy) per meglio individuare il livello di collasso.
  • Durante la sleep endoscopy ed in collaborazione con l’odontoiatra si possono provare appositi apparecchi orali (MAD, mandibular advancement devices) e stabilirne l’efficacia nel ridurre l’ostruzione.

COME SI CURA L’OSAS?

Le possibilità terapeutiche sono molteplici e dipendono dalle caratteristiche intrinseche del paziente e dalle modalità di collasso della via respiratoria:

  • cPAP: mediante apparecchi che erogano aria sotto pressione si vince il collasso respiratorio e si ottiene una immediata risoluzione del problema senza interventi invasivi. Purtroppo non tutti i pazienti tollerano di indossare tutte le notti e per tutta la notte le speciali maschere necessarie per questo tipo di cura
  • dispositivi di avanzamento madibolare: oggi sembrano essere la soluzione ideale per malattia di entità lieve o media ed in pazienti non obesi. Questi dispositivi sono ben tollerati, facili da portare con sè in caso di spostamenti, risolutivi se l’indicazione è corretta.
  • chirurgia del distretto ORL: palatoplastica laterale ed anteriore, chirurgia della base della lingua, e dell’epiglottide, chirurgia nasosinusale sono i possibili interventi oggi impiegati per i pazienti che non si giovano di altre soluzioni. A fronte di un approccio chirurgico invasivo, si ottengono risultati ottimi e risolutivi.
  • chirurgia maxillofacciale: è sicuramente più impegnativa di quella ORL e si riserva a particolari situazioni anatomiche. I risultati sono eccellenti.
  • terapia posizionale: se la polisonnografia dimostra la comparsa di ostruzione soprattutto in una posizione (per lo più supina), oggi sono disponibili sistemi più o meno sofisticati per “rieducare” il paziente e indurlo ad evitare la posizione critica.
  • terapia dietologica: il sovrappeso e l’obesità sono la causa e l’effetto di moltissimi casi di OSAS. Indispensabile è quindi occuparsi anche del controllo del peso per rendere i risultati a lungo termine positivi.